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Servizi

Se ascolto dimentico,
se vedo ricordo,
se faccio imparo. 
(Confucio)
Psicoterapeuta  psicoanalitica per l'arco di vita
Poichè le interazioni e gli scambi continui e reciproci caratterizzano gli esseri umani sin dai primi giorni di vita, la psicoterapia proposta, integrando vari approcci si rifà anche all’approccio relazionale che assegna una posizione centrale alle relazioni umane. Tradizionalmente gli approcci caratterizzati da una prospettiva relazionale sostengono l’utilità delle distinzioni dialettiche tentando di mantenere un equilibrio tra relazioni interne e relazioni esterne, relazioni passate e del presente, relazioni reali e relazioni immaginate, l’intrapsichico e l’interpersonale, l’intrasoggettivo e l’intersoggettivo, l’individuale e il sociale.
Ci si domanda cosa produca il cambiamento: un terapeuta carismatico capace di instaurare una buona relazione terapeutica, l'accuratezza delle sue interpretazioni, l'instaurarsi di un attaccamento sicuro, indurre alla capacità di mentallizzare? 
L'American Psychological Association  (APA) citando le ricerche degli ultimi cinquant'anni sottolinea come l'efficacia della psicoterapia è ormai scientificamente provata e ciò che è maggiormente efficace non sono le tecniche specifiche impiegate, ma quello che maggiormente riferisce alla relazione terapeutica (Resolution on the Recognition of Psychotherapy Effectiveness, APA, 2012; Campbell, Norcross, Vasquez et al, 2013. www.apa.org/about/policy/resolution-psychotherapy.aspx).
Terapeuta EMDR per il trattamento del Disturbo Postraumatico da Stress (PTSD) nei bambini, adolescenti e adulti
Approccio terapeutico  per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico. Attraverso l'utilizzo dei movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra si trattano disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o emotivamente particolarmente stressanti.
Gli adolescenti

Lavorare con gli adolescenti significa non solo proporre un servizio accogliente e competente che fornisca risposte a dubbi, curiosità, paure, ma anche fornire informazioni attraverso un confronto e una riflessioni sui valori, gli atteggiamenti e le opinioni che ogni persona può avere.

Solo attraverso una modalità di coinvolgimento e partecipazione diretti e orientati a sviluppare un ruolo attivo si arriva a favorire modalità efficaci di relazioni e di crescita.

Maggiore consapevolezza e competenza sono i fattori che possono aiutare i giovani a fronteggiare le richieste della società attuale, il disagio e conseguenti azioni che possono favorire i comportamenti disfunzionali quali l’uso di sostanze, le dipendenze comportamentali, i disturbi alimentari, i comportamenti aggressivi auto o etero diretti.

Ambito clinico

 

Neuropsicologia

A cavallo tra neurologia e psicologia, la neuropsicologia permette, attraverso l’uso di test psicometrici standardizzati, la descrizione del funzionamento cognitivo del paziente. La valutazione neuropsicologica consente di valutare le funzioni cognitive superiori e identificare la presenza di disturbi della memoria a breve e a lungo termine uditiva e visiva, delle funzioni attentive-esecutive e di controllo inibitorio, delle funzioni linguistiche, sia in ricezione sia in comprensione, delle abilità di elaborazione visuo-spaziale e di riconoscimento e discriminazione percettiva, dell’adeguatezza dello sviluppo dei moduli degli apprendimenti: lettura, scrittura, calcolo, comprensione del testo scritto.

La neuropsicologia clinica è orientata a studiare gli esiti delle lesioni cerebrali acquisite o causate da malattie neurodegenerative, e comportamentali come i processi cognitivi, l’emozionalità e i tratti di personalità. Valutazione, diagnosi e riabilitazione sono a carico del neuropsicologo che deve possedere competenze nelle varie discipline per poter svolgere il suo lavoro, necessariamente, con un equipe multidisciplinare.

La valutazione neuropsicologica permette di identificare la natura e la gravità dei deficit cognitivi presentati dal paziente. Nel caso delle patologie cerebrali espansive, la valutazione neuropsicologica consente di fornire indicazioni sullo stato delle funzioni corticali superiori, valutare nel tempo i cambiamenti indotti dal deterioramento sul funzionamento cognitivo, confrontare le prestazioni cognitive prima e dopo un trattamento in modo da monitorarne gli esiti e l’eventuale recupero funzionale. La diagnosi dei disturbi neuropsicologici, deve escludere che la compromissione del paziente sia dovuta a un generale deterioramento cognitivo o a una situazione di disorientamento nel tempo e nello spazio, attraverso la valutazione del livello generale di funzionamento mentale e delle capacità di ragionamento logico e delle abilità analitiche non verbali non dipendenti da conoscenze precedentemente apprese.

La valutazione neuropsicologica permette un inquadramento diagnostico ed è indispensabile per un eventuale progetto di intervento riabilitativo per il recupero di deficit cognitivi, comportamentali e affettivi individuati.

Il paziente ha diritto a una diagnosi precisa e ai mezzi migliori per far fronte al suo problema ed essere uno psicologo dell'area neuropsicologica vuol dire gestire nella pratica quotidiana anche patologie sindromiche che possono alterare il funzionamento cognitivo.

 

Prestazioni neuropsicologiche fornite:
  • Valutazione diagnostica dei disturbi dello spettro autistico nei bambini, negli adolescenti e negli adulti
  • Valutazione neuropsicologica delle demenze;
  • Valutazione del danno cerebrale da ictus o da trauma cranico;
  • Valutazione neuropsicologica dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (dislessia, disgrafia/disortografia, discalculia, disturbo della comprensione del testo scritto);
  • Valutazione neuropsicologica del disturbo di attenzione con o senza iperattività;
  • Valutazione neuropsicologico giuridica del danno biologico psichico e del danno da pregiudizio esistenziale; Valutazione della capacità di intendere e volere;

  • Potenziamento neuropsicologico cognitivo per DSA, disturbo di attenzione, di memoria,  deterioramento cognitivo.
     

Ambito scolastico

Docenza e formazione
Progettazione, applicazione e supervisione di corsi di formazione per insegnanti, alunni e genitori su:
  • disturbi dell'apprendimento;
  • bisogni educativi speciali;
  • disturbi dell'attenzione;
  • sistema esecutivo e problemi di apprendimento;
  • disturbi emozionali, comportamentali, motivazionali;
  • sportelli d'ascolto per alunni, insegnanti, genitori;
  • gli strumenti compensativi e dispensativi nei disturbi di apprendimento.

 

Supervisione

Nel lavoro dell'insegnante e dell'operatore socio-educativo sempre più ricorre il bisogno di supporto nella gestione delle dinamiche psico affettivo-relazionali che possono insorgere.

È in situazioni come queste che la supervisione, analogamente alla formazione, permette all’insegnante o all'operatore socio sanitario di “vedere, capire e gestire" le dinamiche che si possono instaurare con la persona, divenendo un vero e proprio strumento per la gestione dello stress lavorativo e il rischio di burn-out.

Il supervisore è un professionista che aiuta ad affrontare le situazioni che l'insegnante (o l'educatore) non riesce a fronteggiare o a risolvere, gli permette di vedere altri punti di vista che possono essergli utili per costruire possibili alternative.

Nelle attività di supervisione si privilegia una modalità di lavoro che valorizza le esperienze, ma che permette, al contempo, l’emergere delle difficoltà, dei dubbi, delle incertezze. In questo modo sarà più facile individuare le proprie diverse reazioni e dare loro un significato che implichi necessariamente la presa in considerazione della relazione e delle dinamiche comunicative che in essa avvengono.

 

Psicologa del lavoro

Le Organizzazioni che intendono costruire il proprio vantaggio competitivo sulle persone devono saper gestire i contributi (comportamenti e risultati) di tutti i dipendenti.
 
Risorse umane
Ci si pone come risposta di servizio e capacità di guida nei processi che governano la relazione fra azienda e persone. Un’impostazione che rientra nell’ambito della gestione strategica delle risorse umane (selezione, formazione, valutazione del potenziale) progettata e utilizzata in coerenza con gli obiettivi strategici aziendali.

Attraverso un costante richiamo agli studi empirici nell’organizzazione e applicazione dei servizi si offrono indicazioni metodologiche che consentono, in uno specifico contesto organizzativo, di validare le prassi di gestione delle risorse umane che possano determinare un effetto positivo sia sui profitti aziendali sia sui principali attori coinvolti (dipendenti, clienti, comunità locale). È ormai consolidato che gli investimenti in tal senso hanno un ritorno certo e misurabile.

 

Supporto psicologico fornito alle aziende per:

  • ricercare e selezionare il personale ed elaborare i profili dei candidati;

  • affiancare i responsabili di area durante i colloqui tecnico specialistici;

  • controllare e valutare la soddisfazione del personale;

  • controllare e valutare il potenziale e le prestazioni del personale;

  • organizzare e realizzare gli interventi per la valutazione del potenziale, per il nuovo personale e per quello già in organico;

  • individuare le esigenze di formazione di tutto il personale;

  • organizzare e sviluppare la formazione nell’ambito della comunicazione interpersonale (assertività, ascolto attivo, empatia, capacità di lavorare in gruppo e di negoziazione, capacità di problem solving).

 

Si premette che per tutti i disturbi cognitivi  occorre tenere in considerazione la curva temporale e la maggiore o minore possibilità di recupero, oltre all'importanza dei fattori prognostici.

 

Trattamenti

Gli esercizi di potenziamento mentale  proposti sono stati sottoposti a sperimentazione clinica approfondita e i risultati sono stati pubblicati in autorevoli riviste scientifiche del settore.

Questi esercizi velocizzano e affinano il cervello in modo percepibile garantendo miglioramenti cognitivi che vanno oltre il puro esercizio.

I risultati sono maggiore flessibilità mentale e un incremento della concentrazione e memorizzazione:

  • coloro che hanno difficoltà di concentrazione e attenzione sostenuta potenziano le performance;

  • le persone con rigidità mentali, con problematiche di pianificazione e organizzazione e gestione dei distrattori possono risultare maggiormente compensate;

  • la lentezza nell’elaborazione di stimoli sensoriali, la difficoltà nell’orientamento spaziale e temporale possono essere meglio fronteggiate fino ad arrivare a migliorare le abilità di multitasking;

  • la memoria uditiva e visiva si potenzia, anche nei casi in cui risulta compromessa come nel deterioramento cognitivo.

 

Il trattamento cognitivo, tarato sull’individuo con un programma personalizzato, può aiutarlo a migliorare le prestazioni, e conseguentemente, a sviluppare maggiore consapevolezza e soddisfazione.

 

Gli esercizi sono utili nei Disturbi specifici di Apprendimento, nei Deficit esecutivi-attentivi, nel Trauma Cranico, nel Deterioramento Cognitivo e in tutte quelle situazioni in cui si desidera ottenere un beneficio nelle Funzioni Cerebrali. Arrivare a pensare più velocemente, a prestare più attenzione e a ricordare meglio permette anche di raggiungere una maggior fiducia in se stessi e un maggior senso di autoefficacia.

 

Riabilitazione

Nell'ampio panorama dello studio del recupero funzionale, si sono sviluppate nuove linee di ricerca, che negli ultimi decenni, hanno notevolmente aumentato la conoscenza in questo settore.

ll concetto di plasticità cerebrale rimanda alla possibilità di compensare in vario modo le perdite funzionali derivanti da una lesione del tessuto nervoso, aspetto osservabile in tutto l'arco della vita e non solo nel periodo evolutivo.

L'utilizzazione delle moderne biotecnologie e in particolare le diverse tecniche di studio del flusso cerebrale e delle variazioni metaboliche di aree cerebrali, in condizioni di riposo e di attivazioni specifiche, hanno consentito di rivisitare in modo dinamico e approfondito il problema delle identificazioni delle strutture nervose che intervengono nel recupero delle funzioni compromesse dalla lesione.

Lesioni come quelle chirurgiche o traumatiche, producono spesso distruzioni di aree cerebrali più o meno ampie con conseguenti disturbi neuropsicologici che possono modificare prestazioni comportamentali complesse e spesso non limitate a un solo dominio cognitivo: si osservano disturbi nel linguaggio, nella lettura, nella capacità di ricordare eventi quotidiani, di riconoscere luoghi o persone familiari, di memorizzazione (acquisire e/o richiamare nuove informazioni).

 

La riabilitazione neuropsicologica di disturbi visivi, visuo-spaziali e attenzionali permette in molti casi acquisizioni significative e stabili nel repertorio comportamentale del paziente affetto da patologia cerebrale.

La riabilitazione della memoria in pazienti con deficit cognitivo in esito di grave trauma cranico, con sindrome carenziale alcolica, vasculopatia cerebrale, sindromi ipossiche, encefalite erpetica, rimozione chirurgica delle regioni temporo-mesiali, è effettuata attraverso l'ausilio di criteri di efficacia e di razionalità.

La riabilitazione del linguaggio tiene conto delle nuove conoscenze in altri ambiti a lei affini (psico-linguistica, psicologia cognitiva, teorie dell'apprendimento).

 

Trattamenti e riabilitazione

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